Pagina 10 - Monastero Santa Gemma Galgani

SANTUARIO SANTAGEMMA
Lucca
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“Dimmi, figlia, mi ami tanto? …. E se mi ami.. farai quanto voglio??.. E’ un affare importante, figlia mia, tu hai da comunicare cose grandi al tuo Direttore “.
Gesù mi sembra continuasse così:
“Figlia mia……
Per calmare l’ira giusta e divina del mio Padre celeste, mi occorrono anime che con i loro patimenti, tribolazioni e disagi suppliscano ai peccatori e agli ingrati.
Mi venne fatto di domandare:
“e chi sono questa anime?
E Gesù:
“Le Figlie della mia Passione”..
“Figlia, mi disse, scrivi immantinente al babbo tuo che si rechi a Roma, parli di questo desiderio al S. Padre, gli dica che un gran castigo è minacciato e mi abbisognano vittime.
Il mio Padre Celeste è sdegnato fortemente. Io vi assicuro che se daranno la soddisfazione al mio Cuore, di fare qui in Lucca una nuova fondazione di Religiose Passioniste, così accrescendo il numero di queste anime, le presenterò a mio Padre ed Esso si calmerà. Digli che queste sono mie parole e perciò sarà l’ultimo avviso che Io do a tutti, avendo manifestato la mia volontà. Dì al tuo babbo che mi dia questa soddisfazione.”-
E  ancora in un’altra lettera:
“….Gesù… mi aggiunge da qualche mattina:
“Dì al tuo babbo che non parta da Roma, fino a che non ha fatto quello che io gli ho ordinato per mezzo tuo”.
e poi:
“…. Ieri sera venne Confratel Gabriele. Avesse veduto come parlava! E con quanta forza!… Mi parlò del nuovo convento…”-
ed ancora:
“- Gesù vuole che si dia principio presto……obblighi a cercare la casa; trovata andare dall’Arcivescovo e fissarla, aggiungendo che molti hanno promesso di aiutarci. Babbo, lo faccia questo: Gesù sembra che lo voglia”-
 
 
Scrive anche al suo confessore Mons. Volpi   ribadendo la Volontà Divina per la fondazione del nuovo Monastero delle Passioniste:
 
 
“… Lei stia attento. Gesù vuole che avanti il mese di settembre sia fatta questa Fondazione, e guai, mi ha detto tante volte, a chi ci si opporrà!…”-
 
 
Ma nessuno ascolta le parole di Gemma e tutti, con la loro prudenza, sono lenti a muoversi.
 
Nel settembre del 1902  Gemma cade gravemente malata.
 
 
Sono giorni di dolore, di continue lotte con il demonio e l’11 aprile 1903, sabato santo, mentre si celebrava la  Resurrezione di Cristo, Gemma muore senza aver visto realizzato il volere di Gesù.
 
Fu allora che Padre Germano, forse preso dal rimorso, mise in pratica ciò che insistentemente Gemma gli aveva scritto.
 
 
Ottiene di parlare con il Sommo Pontefice, Pio X, appena assunto al pontificato, il quale, dopo aver ascoltato le argomentazioni di Padre Germano, dichiara solennemente:
 
 
-Benediciamo con paterno affetto la fondazione del nuovo Monastero di Monache Passioniste nella città di Lucca: il Venerabile nostro fratello Arcivescovo Nicola Ghilardi, che lodevolmente la governa; la Rev.da Madre  Giuseppa del Cuore di Gesù che dovrà essere la prima Superiora; tutti i benefattori che hanno concorso e concorreranno a stabilirla, e le religiose presenti e future che ne faranno parte.
 
Vogliamo poi che nelle loro orazioni, penitenze, pratiche devote e d altri esercizi prescritti dalle regole dell’Istituto, le suddette pie vergini abbiano per speciale scopo della loro comunità quello di offrirsi vittime al Signore per i bisogni spirituali e temporali di santa Chiesa e del Sommo Pontefice.
 
Dal Vaticano, il 12  Ottobre 1903 – Pio PP.X
 
 
Erano trascorsi sei mesi da quando  Gemma aveva raggiunto il Padre Celeste.
 
 
Il Monastero-Santuario dedicato a S.Gemma , è una grande complesso a forma quadrata la cui costruzione  fu  iniziata nel 1935  e, dopo un’interruzione dovuta al conflitto bellico,  ultimata  nel 1965.
 
Al centro è collocata la chiesa   sormontata da una grande cupola opera dell’architetto Adriano Marabini .
 
Sui frontoni dei due ingressi del tempio  si leggono le parole tratte dal Vangelo:
 
grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente-
 
e- chi si umilia sarà esaltato-
 
che riassumono la vita umile e gloriosa di Santa Gemma.
L’interno, a croce greca, è illuminato dagli otto grandi finestroni della cupola.
 

Sotto l’altare, in un’urna di bronzo dorato riposano le spoglie mortali di Santa Gemma.
 
 
Lo scultore  Francesco Nagni ha voluto rappresentare la Santa nella maestà della morte.
 
 
Due angeli sorreggono una  scritta che compendia l’intero messaggio della Santa: l’amore verso Gesù Crocifisso che vince il dolore e la morte.
 
 
Nella  pala dell’altare è rappresentato il Cristo Crocifisso nell’atto di imprimere le Stimmate nelle carni di Gemma che, inginocchiata, è sorretta dall’Angelo della Passione.
 
 
Ai lati dell’altare  due mosaici:  S. Paolo della Croce, fondatore della Congregazione dei Passionisti e  San Gabriele dell’Addolorata.
 
Sia la pala che i mosaici sono opera del pittore fiorentino Primo Conti.
 
 
Sul transetto di sinistra trovano posto il gruppo marmoreo della Pietà, opera  di Tommaso Sismondi,  il sepolcro del Venerabile padre Germano Ruoppolo, passionista e direttore spirituale di Santa Gemma e la tomba di Monsignor Giovanni Volpi, Vescovo ausiliare di Lucca e confessore della Santa.
 
 
Accanto all’ingresso laterale si trova  un piccolo negozio di articoli religiosi ed un museo in cui  sono esposti oggetti appartenuti a Santa Gemma; indumenti di uso quotidiano, capi di  biancheria, la sua mantella e tantissime reliquie.
 
Vi è pure  il piccolo monumento che fu posto sulla sua tomba che reca scolpita l’epigrafe scritta da Padre Germano.
 
 
Nell’ambito della proprietà del convento, si trova un edificio  progettato per offrire un luogo di sosta ai pellegrini che desiderano consumare  un pranzo al sacco prima o dopo aver partecipato alla Santa Messa in Santuario; l’ampio salone può accogliere anche gruppi per giornate di ritiro.
 
 
La chiesa è parte integrante del  Monastero delle Passioniste Claustrali nel cui coro engono custoditi  i resti mortali di Madre Giuseppa del Sacro Cuore,  prima Superiora del Monastero.











Via di Tiglio, 271,
55100 Lucca LU

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